Nel ventaglio di possibilità che un’azienda, brand, prodotto può vagliare per la propria strategia di marketing c’è sicuramente la scelta di un influencer e negli ultimi anni le potenzialità di tale leva sono abbastanza chiare a tutti, il settore del food è tra quelli che maggiormente ne fa ricorso.
L’influencer marketing è una leva del marketing che deriva un po’ da quella che da sempre è considerata l’arma vincente in una strategia ovvero il passaparola. Un passaparola oggi chiaramente digitale che parte appunto da chi, per reputazione e/o expertise ha una certa influenza sul pubblico. Stabilire chi sono esattamente queste figure, ovvero, gli influencer non è semplicissimo. Anche questi infatti sono una sorta di derivazione dei “testimonial” di un tempo ma con sfumature diverse dovute all’evoluzione dei canali di comunicazione, delle strategie e naturalmente dei pubblici. Chiudiamo questa prima edizione di FoodHacker dal #foodporn al #foodlove – Cibo, dati e influencer nell’epoca della pandemia con un discorso approfondite sulle dinamiche del food influencer marketing con la social media manager Valentina Castellano.
FoodHacker è un format realizzato da RuralHack nei programmi di ricerca/azione portati avanti con il Dipartimenti di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in partnership con AgriFood Today, Museo Vivente della Dieta Mediterranea, Identità Insorgenti, La Nuova Ecologia, Osservatorio Giovani e con il supporto di Europa Today, Napoli Today, Societing4.0 e PIDMed. Un progetto reso possibile grazie al fondamentale supporto, in particolare, degli studenti del corso di Comunicazione, Marketing e Pubblicità del Prof. Alex Giordano, già direttore scientifico di RuralHack, il corso di Comunicazione d’impresa della Prof.ssa Giustina Orientale Caputo e il corso di Teorie e Tecniche della Comunicazione del Prof. Lello Savonardo.
Un primo “esperimento” che non intende fermarsi qui e che continuerà ad indagare le relazioni tra food e digitale con il coinvolgimento di altri protagonisti del settore e della rete, aprendo un invito a chiunque voglia dare un contributo sul tema (per questo potete scrivere a info@ruralhack.org).